Massaggio Bioenergetico Dolce

Il massaggio bioenergetico dolce o “massaggio a farfalla”

Nasce dall’evoluzione degli studi di Wilhelm Reich, scienziato e medico psicoanalista, da parte di sua figlia Eva, medico pediatra e ostetrica.

Eva Reich (1924-2008) chiamò così ciò che nella sua esperienza poteva essere un aiuto e un pronto soccorso emozionale. Lo pensò per i neonati, ai quali era rivolta la sua attenzione terapeutica.

Il tipo particolare di tocco, molto leggero, quasi uno sfiorare, si rivelò molto efficace nello sciogliere le cristallizzazioni che l’esperienza di contatto col mondo esterno può creare nel corpo del bambino. Queste cristallizzazioni, vere e proprie tensioni muscolari, finiscono con il fissarsi sempre più fortemente nel corpo e con l’indurre a loro volta, comporta- menti vincolanti in risposta.

 

Eva trovò che il massaggio bioenergetico dolce poteva aiutare il bambino, attraverso questo peculiare contatto amorevole, a recuperare l’unità corporea divisa da questi blocchi e a scioglierli, evitando il formarsi di quella che nell’adulto viene poi definita “corazza caratteriale”.

Il tocco leggero, così in contrasto con l’esperienza quotidiana che normalmente anima le nostre vite, è per lo più bene accetto, anche là dove la paura di contatto provoca reazioni di chiusura. Così come un’ostrica concede il suo svelarsi se la si sfiora e non se la si forza, così è più facile rilassarsi e aprirsi se si viene accarezzati dolcemente.

Fatto ancor più interessante, superata una certa soglia per la quale la risposta sarà nulla, quest’ultima cambierà direzione e anziché rivolgersi verso l’esterno, si rivolgerà all’interno del corpo. Questo vuol dire che più piccolo sarà lo stimolo, maggiore diventerà per il corpo la possibilità di riorganizzarsi, di curarsi da solo.

Questi, i principi che ispirano il massaggio bioenergetico dolce.

Nato per i neonati, a loro e alle future mamme lo rivolgiamo in special modo, ma non solo.

Anche se nell’adulto è più difficile affrontare i blocchi caratteriali e fisici, questo tipo di contatto può comunque aiutare molto, poiché mette in contatto il sistema nervoso vegetativo periferico con il sistema nervoso centrale.

Il massaggio è diviso in tre parti, in ognuna delle quali colui che riceve viene sfiorato con tre tipi di tocco estremamente leggeri.

Il massaggio comincia:

Dopo un tempo dedicato al “centrarsi”, in posizione supina.

Segue la posizione prona.

E si conclude sdraiati sul fianco sinistro, in posizione fetale.

E’ possibile andare incontro a eventuali necessità o difficoltà e modificare la struttura del massaggio, essendo questa per principio, estremamente duttile.

Alle mamme, il massaggio viene insegnato e saranno loro ad eseguirlo sul loro bambino, guidate e accompagnate.

Alle donne in gravidanza può essere praticato avendo una particolare attenzione nel modificarlo in modo che la posizione possa risultare comoda.